È probabilmente la manifestazione più importante al mondo, sicuramente in Europa, dedicata al Teatro di Figura in ogni sua espressione possibile: dai burattini della tradizione napoletana (le Guarrattelle) alle moderne rappresentazioni con figure umane scolpite in gommapiuma; dalle ombre dell'antica Tahilandia alle rappresentazioni umbratili di oggi, gestite con computer e luci al led.
Una fantasmagoria di spettacoli, sia per strada che nei teatri e nei luoghi predisposti, che trasformano la cittadina in un continuo spettacolo, dalla mattina a notte inoltrata.
Naturalmente le compagnie coinvolte provengono dai quattro angoli del pianeta e rappresentano spesso, nella propria categoria, il meglio che si possa trovare; il risultato è un esauriente visione di questo mondo particolare, fatto di oggetti che raccontano storie.
Un mondo che fa ancora entusiasmare e stupire tutto il pubblico degli adulti e dei bambini per un oggetto inanimato come un burattino o una marionetta che sia mosso su di un palcoscenico, in una baracca o su un'inquadratura nera.
Nonostante l'assedio del gioco elettronico, della realtà virtuale e dei film americani, i burattini e le marionette continuano ad affascinare, a vivere nel loro mondo fantastico per raccontarci storie, a narrarci le loro vicende, pur sapendo che dietro a quei personaggi c'è un uomo, un manipolatore, in grado di controllare perfettamente il movimento della sua creatura, fino a farla sembrar vera e autentica.
E' lì davanti a noi, senza niente che si interponga tra noi e quei movimenti, senza schermi, con quelle facce a tratti vere e quei sentimenti uguali ai nostri.
La luce, il buio, la penombra, la musica, i rumori, le parole (poche) e le scene fanno il resto, il resto di un mondo vivo e palpitante che scompare in un soffio: appena le luci della platea si accendono.
Stefano Cavallini
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