Dal 9 luglio al 18 settembre 2011
Inaugurazione sabato 9 luglio, ore 18:00
Fondazione Geiger, Sala delle Esposizioni, Corso Matteotti 47, Cecina (LI).
Tutti i giorni, dal lunedì alla domenica dalle 18 alle 23.
Ingresso libero / Free entrance
Raffael Benazzi è nato nel 1933 a Rapperswil, in Svizzera, ma è dagli anni Sessanta che vive sulle colline di San Vincenzo (LI). Nel suo percorso artistico Benazzi ha impiegato diversi materiali quali bronzo, piombo, ferro e alabastro ma è sicuramente la lavorazione del legno ciò che più gli ha dato modo di esprimere le proprie idee.
La mostra presenta circa 50 sculture di Benazzi, di diverso materiale, di diverse dimensioni (possono misurare da poche decine di centimetri fino a raggiungere i due metri), attraverso le quali percorrere la sua esperienza artistica dagli anni giovanili in Svizzera fino ai giorni nostri, mostrando anche parte della sua produzione statunitense.
La mostra organizzata dalla Fondazione Culturale Hermann Geiger e curata dal dott. Guido Magnaguagno (ex curatore e vicedirettore della Kunsthaus di Zurigo ed ex direttore del Museo Tinguely di Basilea) presenta al pubblico circa 50 sculture di Benazzi, di diverso materiale, di diverse dimensioni (possono misurare da poche decine di centimetri fino a raggiungere i due metri), attraverso le quali percorrere la sua esperienza artistica dagli anni giovanili in Svizzera fino ai giorni nostri, mostrando anche parte della sua produzione statunitense, realizzata durante i suoi soggiorni a New York e nel New Jersey, dove si è recato regolarmente dalla metà degli anni Settanta fino al 1992.
Le sculture di Benazzi possono essere divise principalmente in quattro gruppi: le figure sdraiate, che si sviluppano in senso orizzontale; gli anelli, in cui si rifà alla figura geometrica del cerchio; i cosiddetti mantelli, forme che invece seguono una linea verticale partendo da una base di dimensioni ridotte per evolversi in altezza; ed infine le Cassette dell’anima, come le chiama lo stesso Raffael, dove invece predominano strutture cubiche.
Ognuna di queste sculture, delle quali l’artista mette in risalto le qualità del materiale con cui sono state create (le fenditure e gli anelli per il legno, la trasparenza per l’alabastro, la lucentezza per il bronzo), presenta una sorta di lato esterno che si propaga nello spazio con forza, e di anima interna per cui, all’interno di questi involucri esteriori si sviluppa un’alternanza di luce e punti oscuri, un mondo di linee sinuose, tondeggianti e avvolgenti, il quale spesso richiama alla mente l’universo femminile e la sensualità della donna che, assieme alla natura, sono da sempre i temi principali della poetica di Benazzi.
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